
Sotto il segno della passione d’amore…
14 settembre 2021 – scritto da Corinne Borel
Numerosi miti greci raccontano le avventure galanti di Zeus, che fu costretto ad assumere le apparenze più diverse per ingannare la vigilanza di sua moglie Era, tanto gelosa quanto vendicativa. Tra le sue numerose conquiste, il nome di Leda è rimasto famoso. La versione più conosciuta della leggenda racconta che questa figlia del re di Etolia era sposata con Tyndare, che si era rifugiato alla corte di suo padre dopo essere stato estromesso dal trono di Sparta. Il re dell’Olimpo si innamorò della principessa mentre faceva il bagno nel fiume Eurotas e si trasformò in un cigno per sedurla. Secondo un’altra tradizione, il dio chiese l’aiuto di Afrodite per raggiungere i suoi scopi: trasformandosi in un’aquila, ella finse di inseguire il cigno, che l’imprudente Leda nascose rapidamente sotto le sue vesti [fig. 1 a-b]…

Tra i molti sotterfugi utilizzati dal dio volubile, la sua metamorfosi in cigno – più facile da rappresentare della nuvola che avvolge la bella Io, più suggestiva della pioggia dorata che copre Danae o del toro bianco che rapisce la principessa Europa – doveva esercitare un fascino duraturo, dando origine a innumerevoli declinazioni letterarie e artistiche fino ai nostri giorni. In effetti, l’unione di Leda e del cigno, animale il cui lungo collo invita a una metafora fallica, è favorevole all’evocazione di varie pratiche amorose. Riflettendo lo spirito dell’epoca così come l’immaginazione erotica dell’artista o del suo mecenate, il tema offre una grande libertà di interpretazione: dall’Antichità in poi, la scena può essere semplicemente suggerita o, al contrario, illustrata in modo molto esplicito, persino crudo, mentre l’eroina, da vittima consenziente, diventa talvolta una pericolosa seduttrice, immagine dei pericoli dell’amore.
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